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Recensione di: Burlesque

01/02/2011 | Recensioni |
Recensione di: Burlesque

Burlesque: genere teatrale popolare satirico sviluppatosi in Inghilterra e importato negli Stati Uniti nel sec. XVIII, formato da numeri di varietà, scenette satiriche e, più di recente, spogliarelli. Questa la definizione di un genere tornato alla ribalta negli ultimi anni grazie alle gustosissime performance di Dita Von Teese. Ma costumi e trucchi glitterati possono bastare ad annoverare il film di Steven Antin in una “casella” così chiara e definita da regole ferree? Certamente no, soprattutto se si considera che c’è un ulteriore vincolo da rispettare: il musical. In questo genere prima teatrale e poi cinematografico la prerogativa essenziale è far in modo che le canzoni siano contestuali alla storia, e non dei meri numeri musicali, atti solo alla valorizzazione del virtuosismo dell’interprete. La canzone è l’espediente con il quale i personaggi comunicano e non un intermezzo fine a se stesso. E’ questa indubbiamente la pecca più grande e per nulla trascurabile di un film che sulla carta puntava su due cavalli da corsa vincenti: Christina Aguilera, al suo debutto cinematografico da protagonista, e Cher. Se sono indubbie le capacità vocali di ognuna, non lo sono altrettanto quelle interpretative, a servizio di una sceneggiatura assolutamente scontata e ripetitiva. Il film non aggiunge niente di nuovo al panorama cinematografico, se non una sequela di scopiazzature da altri film memorabili: “Chicago”, “Cabaret”, “Moulin Rouge” per citarne solo alcuni.  Ali, è una ragazza con una voce strepitosa che dalla provincia, decide di trasferirsi a Los Angeles. Al Burlesque Lounge, un teatro in difficoltà ma sede di un noto spettacolo di varietà, Ali ottiene un lavoro come cameriera da Tess, proprietaria e direttrice del club. Presto il mondo scoppiettante del locale, cattureranno l'ingenua ragazza determinata ad entrare nello show. Quando Ali riesce finalmente a conquistare il palcoscenico, la sua voce eccezionale riporta il Burlesque Lounge al suo antico splendore e alla salvezza del locale. Per gli amanti del genere “Burlesque” è un film da dimenticare e nemmeno la presenza dello straordinario Stanley Tucci salva la pellicola dagli sbadigli…

Serena Guidoni

 


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